Addio alle Facoltà, UniTe si organizza in Dipartimenti retti da Direttori

Senato Accademico e Consiglio di amministrazione approvano il cambiamento in cui didattica e ricerca si sovrappongono. Saranno 5 come i corsi di studi: Giurisprudenza, Scienze Politiche, Veterinaria, Scienze della Comunicazione e Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali

TERAMO – Com’era negli intenti programmatici del rettore Dino Mastrocola, al momento del suo insediamento, e in ossequio ai nuovi orientamenti organizzativi nazionali e internazionali, l’Università di Teramo dice addio alla classica organizzazione in Facoltà, che adesso cessano di esistere.

Al loro posto, il Senato Accademico e il Consiglio di amministrazione di UniTe nelle ultimissime riunioni, hanno infatti approvato l’istituzione dei Dipartimenti. Nascono così i Dipartimenti di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Medicina Veterinaria, Scienze della Comunicazione e Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali, alla cui guida non ci saranno più Presidi che invece verranno chiamati Direttori.

E’ una soluzione organizzativa che riunisce in sostanza ricerca e didattica, superando quelle che erano le precedenti distinzioni tra le Facoltà, dedicate alla didattica, e i Dipartimenti che si occupavano di ricerca.

«Si tratta – spiega il Rettore, Dino Mastrocola – di un importante cambiamento, anche se le nostre Facoltà, all’indomani della riforma Gelmini, si erano già trasformate in strutture dove didattica e ricerca si sovrapponevano. L’Ateneo di Teramo ha sempre riconosciuto la centralità della ricerca nella vita dell’Università e il suo nesso strettissimo e indispensabile coi processi di formazione, perché non c’è buona didattica senza una buona ricerca. La ricerca è un elemento imprescindibile, il lievito del percorso formativo, il momento che lo qualifica e lo rende competitivo. I nuovi Dipartimenti quindi continueranno a rappresentare i vasi comunicanti che permetteranno una continua contaminazione tra ricerca e didattica e il trasferimento veloce e continuo agli studenti dei risultati delle nostre ricerche arricchendo il potenziale formativo dell’Università di Teramo»